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SANTA MARIA IN DOMNICA

Santa Maria in Domnica
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A pochi metri da Santo Stefano Rotondo si trova Santa Maria in Domnica, nota a Roma come la chiesa della navicella, per la barca di marmo che già al tempo degli antichi romani si trovava nei pressi e che Papa Leone X dei Medici fece trasformare in fontana.

Il termine Domnica invece fa riferimento al dominus, cioè al Signore.

La facciata della chiesa è di Andrea Sansovino che la costruì per volere di Papa Leone X.
L'interno è a tre navate separate da 18 colonne di spolio (cioè prelevate da antichi edifici) in granito, sulle quali si possono ammirare gli antichi capitelli corinzi.

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Santa Maria in Domnica Santa Maria in Domnica
La fontana della navicella La facciata

I preziosi mosaici che decorano il catino absidale e l’arcone absidale si devono a Pasquale I, che fu Papa dal 817 al 824.

Nell’arcone, che poggia su due splendide colonne in porfido, è raffigurato Cristo tra due angeli e gli Apostoli; sotto da un lato Mosè, dall’altro Elia.

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Santa Maria in Domnica Santa Maria in Domnica Santa Maria in Domnica
Cristo tra due angeli e gli Apostoli Mosè Elia

Nel catino absidale si vede la Madonna in trono col Bambino tra due schiere di angeli e Papa Pasquale I in ginocchio.

L’affresco dell’abside si deve a Lazzaro Baldi (1624 – 1703).

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Santa Maria in Domnica
Affresco absidale di Lazzaro Baldi

Si devono a Papa Pasquale I i corposi restauri, veri e propri rifacimenti, delle chiese di Santa Prassede, di Santa Cecilia e di Santa Maria in Domnica.

I suoi rapporti con l’imperatore carolingio Ludovico il Pio e l’imperatore d’oriente Leone V furono tutt’altro che facili. Il primo voleva sottoporre la chiesa al proprio volere, mentre il secondo diede vita alle persecuzioni iconoclaste, così dette poiché durante il suo regno si sviluppò un movimento che condannava la venerazione delle icone quale forma di idolatria.

Peraltro appare non secondario l’obiettivo politico di riportare i monasteri, accusati di iconoclastia, sotto il diretto controllo imperiale. Considerato che i monaci greci erano contrari all’iconoclastia e perciò perseguitati Pasquale I accolse gli esuli a Roma.

 

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