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Grazie a Donato Bramante,
che lo aveva introdotto nella corte pontificia,
era venuto a Roma nel 1508 quando aveva venticinque anni
ed era già un pittore affermato.

Papa Giulio II, per la decorazione delle sue Stanze,
dopo aver messo alla prova Perugino, Baldassarre Peruzzi,
Lorenzo Lotto, il Sodoma; vista la volta della Stanza della Segnatura affrescata da Raffaello, licenziò tutti ed affidò al solo Raffaello
la decorazione delle sue Stanze.

 
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