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ARCHEO TOUR - COLONNA DI TRAIANO

La Colonna Traiana è molto più di una grandiosa opera d’arte, è infatti la straordinaria testimonianza della civiltà romana.

Qui vediamo rappresentati riti antichissimi, esaltata l’infaticabilità dei legionari, costruttori non solo di fortificazioni, ma anche di strade e ponti, vediamo ancora esaltata la Pietas dell’imperatore. E la guerra mostrata senza retorica in tutta la sua cruda ferocia. Infine le 130 scene della colonna si succedono con quella vivacità e realismo che rappresenta il marchio dell’arte romana.

Eppure quest’opera, ineguagliata e originale, sfugge alla gran parte dei turisti e degli stessi romani.
La spiegazione è logica, la narrazione della conquista della Dacia da parte di Traiano, si svolge attraverso 130 scene, che dalla base della colonna salgono fino al vertice lungo 24 spirali, quindi per seguirne la trama bisognerebbe girare attorno alla colonna 24 volte, muniti di binocolo. Per di più, per chi non è uno specialista, molte scene risultano incomprensibili, visto che non sono accompagnate da una didascalia.
Per gli antichi romani le cose erano più semplici, sia perché sapevano interpretare il significato di ogni scena, sia perché la colonna era dipinta, ma anche perché la colonna si trovava di fronte alla basilica Ulpia (Marco Ulpio Traiano), fiancheggiata dalle biblioteche greca e latina, quindi i romani passando dalle loro terrazze se la potevano vedere da vicino.

In tempi relativamente recenti il grande archeologo Ranuccio Bianchi Bandinelli, attraverso analisi chimiche è riuscito a rilevare i colori della colonna ed effettuato il calco di una scena lo ha dipinto secondo le rilevazioni effettuate.
Seguendo le sue indicazioni, attestate da fotografie, abbiamo dipinto le 90 tra scene ed episodi che vi proponiamo.

Chi è interessato potrà usare l’opzione “Per saperne di più” .

Ed infine sarà accessibile l’e-book “De Bello Dacico”, corredato da mappe e da immagini tratte dalla colonna traiana.

I CAMPAGNA DACICA

Il dio Danubio saluta l’esercito romano che attraversa il fiume su un ponte di barche. Inizia la prima guerra dacica (101 – 102 d. C), che Traiano conduce contro Decebalo re dei Daci.

Osservando con attenzione si nota che i ponti di barche sono 2, a significare che l’esercito romano penetra nel territorio dei daci con 2 diverse colonne. L’esercito che segue Traiano al di là del Danubio era forte di 70 mila uomini, tra legionari romani ed ausiliari, mentre altri 70 mila difendevano il confine danubiano. Decebalo contava su circa 200 mila uomini, oltre a 20 mila cavalieri mercenari.

Traiano presiede alla Lustratio, il sacrificio rituale con il quale si purifica l’esercito all’inizio di una guerra o di una grande battaglia. A torso nudo si vede il Victimator, colui che sacrifica le vittime del rito.

Traiano brucia l’incenso, mentre sono condotte al sacrificio, detto suovetaurilia, le vittime: un suino, un ovino e un toro. A destra accompagnano il rito i trombettieri ed i bucinatores con i loro tipici strumenti ricurvi simili a corni.

Poco dopo la cerimonia, caduto da un mulo, si vede un servo con in mano un’arma. Probabilmente l’episodio ricorda il primo attentato alla vita di Traiano, ordito da Decebalo.

Sotto gli occhi di Traiano i legionari costruiscono un campo fortificato.

Mentre proseguono i lavori una spia nemica è trascinata alla presenza dell’imperatore.

Lungo l’avanzata verso il passo delle Porte di Ferro, dove si è attestato Decebalo con tutto il suo esercito, i legionari fanno una sosta. Il passo che si trova sui monti Carpazi, costituiva la trappola escogitata da Decebalo per annientare l’esercito di Traiano.

Riprende l’avanzata dei romani, mentre Decebalo sicuro della imprendibilità delle Porte di Ferro attende l’esercito romano.

I romani respinta la cavalleria nemica salgono verso il passo delle Porte di Ferro, cercando il corpo a corpo nel quale i legionari erano invincibili. Inizia uno scontro violentissimo, si vedono legionari romani che mostrano a Traiano le teste di daci decapitati.

Sgominata la cavalleria nemica, i romani passano al corpo a corpo.

Gli ausiliari germani, che combattono a torso nudo, affiancano i legionari romani.

La battaglia si fa sempre più feroce. Un legionario romano combatte tenendo tra i denti i capelli di un dace che ha decapitato.

Giove stesso combatte a fianco dei romani, scagliando i propri fulmini.

I daci sono travolti.

I daci non riescono a resistere all’avanzata dei romani.

Sul terreno si accatastano i caduti.

Decebalo assiste impotente alla disfatta dei suoi.

I romani hanno conquistato le Porte di Ferro.

Decebalo, fatte affluire le truppe di riserva e i mercenari tenta una controffensiva.

Ma, respinti dai romani, i daci sono travolti dalle acque del vicino fiume.

Indomito Decebalo lancia all’assalto di un forte romano i catafratti, la cavalleria corazzata appoggiata dalle truppe di terra, ma i romani respingono l'assalto.

Con questo episodio si conclude la prima campagna dacica, grazie alla quale Traiano ha conquistato le Porte di Ferro.

Continua...

 

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