STANZA DI ELIODORO
La Stanza di Eliodoro fu affrescata subito dopo quella della Segnatura, quindi a partire dal 1511, per essere completata nel 1514.
Quest’opera mostra l’ulteriore sviluppo del linguaggio di Raffaello che per sottolineare la drammaticità della narrazione ricorre a forti effetti luministici, che influenzarono lo stesso Caravaggio. È questa una svolta nell’arte di Raffaello, che creerà composizioni nelle quali la convulsa drammaticità degli eventi umani si contrappone alla serenità ispirata dalla religione; contrapposizione che viene esaltata dagli effetti luministici.
Gli episodi affrescati sulle pareti della Stanza sono tratti dai Vangeli apocrifi, dagli Atti degli Apostoli e dalla Storia della Chiesa, con il comune denominatore della protezione divina in favore della Chiesa.
| Sulle due pareti con finestre Raffaello ha raffigurato la Liberazione di San Pietro dal carcere, dove sono accentuati gli effetti luministici; |
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la Messa di Bolsena; |
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| sulle pareti lunghe vediamo la Cacciata di Eliodoro; |
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e la Fermata di Attila. |
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Nell’episodio della Fermata di Attila è evidente la contrapposizione, sottolineata dagli effetti luministici,
| tra la parte dove stanno Attila e gli Unni, dominata da una convulsa drammaticità |
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e la parte dove avanza serenamente Leone Magno
con il suo seguito. |
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Interessante è il particolare che Leone X compare due volte,
la prima come cardinale |
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e la seconda come Papa. |
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La spiegazione è che nel 1513 Giulio II moriva e gli succedeva Leone X, evidentemente quando Raffaello aveva dipinto il futuro Leone X come cardinale Giulio II era ancora in vita, alla sua morte Raffaello deve averne cambiato i connotati, cosicchè Leone X compare in due ruoli diversi.
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