LA PITTURA RINASCIMENTALE
Il Rinascimento romano nasce e si sviluppa sotto la spinta della corte papale, acquistando per tale ragione caratteri propri e unici.
A partire da questo numero vi presenteremo i maestri del colore, che potete vedere nelle chiese e nei palazzi romani, tra i quali i palazzi apostolici.
In attesa della prossima riedizione troverete Raffaello in:
www.romainteractive.com/raffaello-a-roma.html
La prima grande testimonianza romana di pittura rinascimentale, si deve a Masolino che affrescò la cappella di Santa Caterina d’Alessandria a San Clemente (1427 – 30).
Di lì a poco (1447 – 48), il Beato Angelico dipinse in Vaticano, per Papa Niccolò V, la straordinaria cappella Niccolina e sotto la sua ala si fecero grandi Melozzo da Forlì, Antoniazzo Romano e Benozzo Gozzoli.
Fu poi la volta di Papa Sisto IV, che per affrescare la cappella Sistina (1480 – 1482), chiamò a Roma i migliori pennelli rinascimentali dell’epoca e cioè il grande Perugino e i “fiorentini” Botticelli, Ghirlandaio, Signorelli, Rosselli. Mentre a partire dal 1488 Filippino Lippi dipingeva a Santa Maria sopra Minerva il suo capolavoro: la cappella Carafa. Qui potete ammirare le meraviglie che decorano le due cappelle.
Se Papa Borgia fece affrescare dal Pinturicchio i suoi appartamenti, non fu da meno Giulio II, che affidò le sue Stanze a Raffaello (1508 – 1520), e la volta della Sistina (1508 – 1512) a Michelangelo, che dal 1536 al 1541 dipinse per Paolo III il Giudizio Universale, mentre Agostino Chigi il Magnifico fece venire a Roma il Sodoma e Baldassarre Peruzzi, coadiuvati da Sebastiano del Piombo.
Infine da ricordare, le brevi permanenze di Piero della Francesca, Filippo Lippi, Giorgio Vasari e Palma il Giovane.
Nel prossimo numero vi presenteremo: Masolino, Beato Angelico, Melozzo da Forlì, Benozzo Gozzoli e Antoniazzo Romano.
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