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PER SAPERNE DI PIÙ: DONATO BRAMANTE

Le opere di Bramante hanno avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo dell'architettura italiana.

Il cortile di Santa Maria della Pace si ispira al Colosseo nell'uso dei diversi ordini: dorico, ionico e composito.
Nel cortile del palazzo della Cancelleria impiegò le colonne di marmo rosso provenienti dal teatro di Pompeo.
Il tempietto a San Pietro in Montorio è considerato la massima espressione di equilibrio e armonia, la sua cupola semisferica, alta quanto il tamburo, per le proporzioni si ispira al Pantheon.

Con la nomina a primo architetto, Giulio II gli affidò la costruzione della nuova Basilica Vaticana, che Bramante iniziò con estrema decisione ed energia, demolendo parte della Basilica Costantiniana e guadagnandosi il titolo di "Mastro Ruinante".

In ogni caso il suo intervento, con la costruzione dei pilastri e degli archi della crociera, condizionò tutti gli architetti che lo seguirono, da Raffaello, a Giuliano da Sangallo, da Michelangelo, a Maderno.
Bramante e Michelangelo si odiarono cordialmente: Michelangelo, che per Giulio II stava progettando il grandioso monumento funebre, che doveva essere collocato in San Pietro in corrispondenza della tomba dell'apostolo ed è oggi in San Pietro in Vincoli, forse sperava nella nomina a primo architetto (dovette aspettare il 1547 quando aveva superato i settant'anni), o forse non perdonava a Bramante di avere introdotto nella corte papale Raffaello, tant'è che mai nascose il suo odio per l'arcinemico.

Contraccambiato

 

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