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PER SAPERNE DI PIÙ: MICHELANGELO ARCHITETTO

Il grande amore di Michelangelo fu la Cappella Sistina, alla quale lavorò pressoché da solo, dal 1508 al 1512 e dal 1536 al 1541.

Ma la sua massima ambizione, quella di essere nominato primo architetto della Fabbrica di San Pietro, fu soddisfatta soltanto nel 1547, quando aveva 72 anni, e solo perché Giulio Romano, al quale era destinato l’incarico, morì all’improvviso.

Non è chiaro l’ostracismo verso Michelangelo architetto di tanti papi: Giulio II, Leone X, Clemente VII, mentre lo stesso Paolo III, non fu soddisfatto del suo progetto per la Piazza del Campidoglio. Certo che il Nostro, grazie al suo carattere, aveva ben pochi amici nella corte papale.

L’assetto odierno di Piazza del Campidoglio è relativamente recente, infatti il disegno della pavimentazione attribuito a Michelangelo, è stato ripreso da una incisione di Etienne Duperac (1535 – 1604), e messo in opera, con qualche modifica nel 1940. Per quanto concerne i palazzi che affacciano sulla piazza, il Senatorio è stato costruito da Giacomo della Porta, al quale si devono la doppia scalinata, le statue del Tevere e del Nilo e la Fontana, mentre la torre campanaria è opera di Martino Longhi il Vecchio.
Anche il Palazzo dei Conservatori fu completato da Giacomo della Porta, al quale certamente si deve il finestrone centrale e probabilmente altri interventi all’interno. Il Palazzo Nuovo posto di fronte a quello dei Conservatori, fu costruito da Carlo Rainaldi circa un secolo dopo la morte di Michelangelo. Questo palazzo oggi completa la piazza, ma secondo il progetto di Giacomo della Porta qui doveva sorgere una grande fontana con al centro la statua di Marforio (Marforio perché fu trovata nel Foro di Marte, cioè Campo Marzio). La statua di Marco Aurelio fu posta al centro della piazza da Michelangelo, al quale si deve la Cordonata.

Quando Antonio da Sangallo il Giovane morì, non più giovane, nel 1546, Paolo III incaricò Michelangelo di completare la facciata e il cortile di Palazzo Farnese. A lui si devono lo splendido cornicione e lo stemma Farnese. Mentre la stupenda loggia del palazzo, fronte Tevere, è di Giacomo della Porta. Ancora lui!

Finalmente nel 1547 arrivò l’incarico tanto atteso: la nomina a direttore della fabbrica di San Pietro in Vaticano. Michelangelo intraprese i lavori accompagnato dal coro di critiche dei suoi tanti nemici e per sua sventura anche da crolli. Il fatto è che la statica di San Pietro è assai problematica, infatti Antonio da Sangallo seguendo il progetto raffaellesco (pianta a croce latina), per ragioni estetiche aveva rialzato il pavimento della chiesa, che si trovava e tuttora si trova fondata sull’antica Necropoli Vaticana, ma tra questa e il pavimento della attuale basilica, grazie alla sopraelevazione di Giuliano, sono state ricavate le Grotte Vaticane. Insomma una statica delicatissima.
A causa di queste concorrenti congiunture (critiche e crolli), quando Michelangelo morì nel 1564 era riuscito a costruire solo il tamburo della cupola (o parte di esso).

Come vedremo parlando di Giacomo della Porta - sempre lui! - il progetto di cupola semisferica di Michelangelo fu abbandonato per ragioni statiche ed estetiche a favore dello slanciato ellissoide che oggi vediamo.
Per quanto concerne la pianta della chiesa, Michelangelo ripudiò il progetto di Raffaello e tornò alla croce greca di Bramante, ma anche in questo, post-mortem, doveva essere deluso: quando Carlo Maderno completò la basilica, scelse la croce latina di Raffaello.

 

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