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AREA SACRA DI LARGO DI TORRE ARGENTINA
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Area Sacra di Largo di Torre Argentina -
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Sul lato meridionale dell'Area Sacra di Largo di Torre Argentina, si affaccia una torre medievale (la torre del Papito), che però con la scomparsa torre Argentina non ha nulla a che fare.
In realtà Johannes Burckardt a cavallo del 1500 aveva costruito sui resti del teatro di Pompeo, nell’area oggi parzialmente occupata dal teatro Argentina, il proprio palazzo con relativa torre, tagliata nell’800 per ragioni di statica. Il Burckardt, romanizzato in Burcardo, gran cerimoniere di cinque papi, tra i quali Alessandro VI Borgia e Giulio II Della Rovere, per essere nato ad Argentoratum, l’attuale Strasburgo, si firmava Argentinum: da qui l’origine del nome del luogo.
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Torre del Papito |
Teatro Argentina |
Ai primi del novecento era previsto di demolire gli edifici esistenti tra le attuali via del Teatro Argentina, via Florida, via di S. Nicola de' Cearini e corso Vittorio e di costruirne di nuovi, ma la grande guerra ritardò i lavori e quando ricominciarono attorno al 1925, dopo aver demolito la chiesa di San Nicola dei Cesarini, affiorarono i resti di una statua colossale.
Iniziarono allora gli scavi archeologici, proseguiti sino al 1970, che hanno riportato alla luce le vestigia di quattro templi di epoca repubblicana, indicati come tempio A, B, C, D, visto che gli archeologi non si mettono d'accordo sulle dedicazioni (peraltro di seguito riporteremo quelle generalmente accettate).
Il primo tempio ad essere costruito, attorno al 300 a.C. fu il tempio C, probabilmente dedicato a Feronia, antica dea della campagna.
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Tempio C |
Di seguito il tempio A, dedicato a Giuturna, poi il tempio D (per la maggior sottostante via Florida), dedicato ai Lari Piermarini, protettori dei naviganti.
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Tempio A |
Per ultimo il tempio B, dedicato alla Fortuna Huiusce Diei, la Fortuna del giorno presente. Da ricordare che il significato di Fortuna era per i romani collegato al vocabolo fors (forse), ben diverso quindi dal significato attuale.
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Tempio B |
Peraltro, il succedersi di voraci incendi comportò altrettante ricostruzioni la più importanti delle quali si deve, nel 107 a. C. al console Minucio Rufo dal quale l'area prese il nome di “Porticus Minucia vetus”.
Dietro al Tempio B si vedono i resti dell’esedra centrale dei portici di Pompeo saltuariamente usati come riunioni dal Senato. Qui il 15 Marzo del 44 a. C. fu assassinato Cesare.
Tra il tempio A e il tempio B, dopo il 50 a. C. fu costruita la Statio Aquarum, l'ufficio preposto alla fornitura e distribuzione delle acque della città.
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Esedra centrale dei portici di Pompeo |
Statio Aquarum |
Ma a causa di un grande incendio che nell'80 d. C. distrusse gran parte del Campo Marzio, l'imperatore Domiziano ricostruì l'Area Sacra, pavimentando con lastre di travertino l'area antistante i templi; i templi furono restaurati, con essi il porticato e ciò che vediamo oggi è lo stato riportato alla luce dagli scavi archeologici.
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Porticato |
Nel sorprendente e memorabile museo realizzato nella dismessa centrale Montemartini sono esposte alcune sculture provenienti dall'Area Sacra di Largo Argentina.
Di straordinario interesse la statua di culto del tempio della Fortuna Huiusce Diei, realizzata con la tecnica dell'acrolito: le parti scoperte in marmo, i panneggi in bronzo e la struttura portante in legno.
La scultura raggiungeva gli 8 metri, corrispondenti alle proporzioni del tempio rotondo dell'Area Sacra.
I frammenti colossali della statua - testa,
braccio destro
e piedi -
risalgono al 101 a.C. data corrispondente alla fondazione del tempio.
L'opera è sta attribuita a Skopas Minore, artista greco attivo a Roma in quel tempo.
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Frammenti della statua di culto del tempio della Fortuna Huiusce Diei |
Ancora dall'Area Sacra provengono: il ritratto di Platone,
replica romana da un originale greco (andato perduto) del celebre ritrattista Silanion;
la testa di Ares,
replica romana di età severiana (fne del II secolo d.C) da un originale in bronzo di Alkamenes, andato perduto.
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Ritratto di Platone |
Testa di Ares |
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