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CHIESA DEL GESÙ

Chiesa del Gesù
Chiesa del Gesù, la cupola - clicca per ingrandire

Giacomo Della Porta (1532 – 1602), subentrato al Vignola, per volontà del “Gran Cardinale” Alessandro Farnese, progettò buona parte della chiesa, che diventò il modello di riferimento per tutte le chiese dei gesuiti in ogni parte del mondo.

Il disegno di Della Porta è di grande suggestione: apparentemente semplice, la facciata in travertino su due ordini in realtà è estremamente elaborata e nel contrapporsi di archi e triangoli anticipa i modi del barocco.
Da notare nel raccordo tra il primo ed il secondo ordine il triangolo del timpano iscritto entro un arco, come pure le nicchie del primo ordine sovrastate da un arco, mentre quelle del secondo ordine da un triangolo.

Giacomo Della Porta diede alla cupola una forma a spicchi che poggiano su un tamburo ottagonale, nel tamburo si aprono quattro finestre e nella cupola otto finestrelle.
L’interno a navata unica esalta l’ispirazione del Baciccia (1639 – 1709), che nell’affresco “Il Trionfo del Nome di Gesù”, dipinto nella volta della navata, ha espresso tutte le sue spettacolari doti visionarie.

Il Trionfo del Nome di Gesù Il Trionfo del Nome di Gesù
Il Trionfo del Nome di Gesù - clicca per ingrandire

Ricorrendo ad un artificio illusionistico i diversi gruppi di figure vanno oltre alla cornice con effetti divergenti, ad entrare, attirate dalla luce di Dio, come il gruppo di Sant’Ignazio, e ad uscire gli angeli ribelli, che sembrano precipitare verso il basso.  
Baciccia, per raggiungere la sintesi tra pittura e scultura, non si limitò agli affreschi, disegnò anche tutti gli stucchi della volta, realizzati dal grande Ercole Antonio Raggi.

La cappella del grande gesuita San Francesco Saverio è una delle ultime opere del grande Pietro da Cortona.
La pala d’altare, una intensa opera di Carlo Maratta, rappresenta la morte di Francesco Saverio.
Quando ci si affaccia sulla navata del Gesù lo sguardo è inesorabilmente attratto dalla luce che scendendo dalla cupola illumina il grande ciclo pittorico del Baciccia, che affrescò il catino absidale, l’arcone del presbiterio, i pennacchi della cupola e la cupola stessa, vale a dire tutto.

Il tema del catino absidale è la Gloria del Mistico Agnello, nell’arcone del presbiterio Baciccia dipinse Angeli musicanti che inneggiano al Nome di Gesù, nei pennacchi della cupola sono raffigurati Profeti, Evangelisti e Dottori della Chiesa, nella cupola il Paradiso inneggia a Gesù.

Chiesa del Gesù - Arcone del presbiterio Chiesa del Gesù - Pennacchi della cupola
Arcone del presbiterio - clicca per ingrandire Pennacchi della cupola - clicca per ingrandire

La cappella di Sant’Ignazio ebbe una tribolata gestazione, dapprima doveva essere dedicata al Crocifisso e fu progettata da Giacomo Della Porta, in seguito intervenne Pietro da Cortona rivedendo il progetto precedente. Intanto una devota donò l’urna di bronzo dorato, opera del grande Algardi, nella quale fu deposto Sant’Ignazio.
Infine nel 1694 Tirso Gonzales Generale della Compagnia incaricò fratel Andrea Pozzo di progettare la cappella da dedicare a Sant’Ignazio.

I lavori, iniziati nel 1695, tra artisti e artigiani videro all’opera oltre 100 persone.
Il gruppo sopra la spezzatura del timpano, opera di Leonardo Reti e Lorenzo Ottoni, rappresenta l’Eterno Padre e Cristo. Sopra l’altare i due angeli, che sostengono lo scudo con il monogramma di Gesù in cristallo di rocca, furono scolpiti da Pierre Etienne Monnot.
I rilievi in bronzo dorato alla base delle colonne rappresentano episodi della vita del Santo e furono realizzati da Fremin, de Rossi, Reiff, Nuvolone, Monnot e Merlini a cui si deve lo splendido rilievo centrale.

A sinistra dell’altare si trova il “Trionfo della Fede sull’Idolatria”, opera di Théodon, a destra Le Gros ha scolpito la “Religione che abbatte l’Eresia”.

Chiesa del Gesù - La Religione che abbatte l’Eresia
La Religione che abbatte l’Eresia - clicca per ingrandire

Nella volta, con l’effetto illusionistico di sfondamento della cornice, vediamo la “Gloria di Sant’Ignazio” del Baciccia. L’affresco incorniciato dagli angeli di Antonio Raggi vede il Santo rivolto verso il cielo, rappresentato dalla cupola con il “Paradiso che inneggia a Gesù”.

 

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