RITRATTISTICA IMPERIALE NELLA CENTRALE MONTEMARTINI

Gaio Cesare - clicca per ingrandire

La dismessa centrale Montemartini presenta importanti ritratti di epoca imperiale, rinvenuti in varie parti di Roma.

Nella nostra selezione cominciamo con il ritratto di Virgilio, il poeta tanto caro a Mecenate e Augusto. Seguono: Augusto; il presunto Corbulone, grande generale al servizio degli imperatori Claudio e Nerone; il ritratto di una giovane probabilmente della famiglia di Augusto.

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Virgilio

Augusto

Corbulone

E ancora, Giulia figlia di Augusto, che fu esiliata dal padre per la sua dissolutezza; il ritratto virile della prima età augustea; non poteva mancare Cleopatra, le scanalature all’altezza delle tempie erano colmate da pietre preziose, argento e oro.

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Giulia

Ritratto virile

Cleopatra

Procediamo con: Antonia Maggiore, figlia di Marco Antonio, nipote di Augusto e nonna di Nerone; Gaio Cesare, nipote di Augusto, morì in battaglia a 24 anni; Tiberio, il grande imperatore che per sottrarsi alle congiure dei nobili lasciò Roma per Capri e da qui resse le sorti dell’Impero; Nerone, ritratto nei primi anni del suo impero.

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Antonia Maggiore

Tiberio

Nerone

Dalla ritrattistica dell’età Giulio-Claudia, passiamo a quella successiva con: Domiziano, l’imperatore che si oppose fieramente alla oligarchia romana, per finire assassinato nel 96 d.C., dopo 15 anni di regno; Faustina Maggiore moglie dell’imperatore Antonino Pio; Lucilla figlia di Marco Aurelio e Faustina Minore, a sua volta figlia di Faustina Maggiore e Antonino Pio; Alessandro Severo, l’ultimo imperatore della dinastia severiana, ucciso nel 235 d. C. durante una ribellione delle legioni danubiane. Alessandro Severo divenne imperatore nel 222 a 13 anni, quindi il potere fu esercitato dalla nonna Giulia Mesa e dalla Madre Giulia Mamea. Per finire ecco Carino che si scontrò contro Diocleziano, sconfitto perse la vita nel 285.

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Domiziano

Lucilla

Carino

Il Museo archeologico nacque nella Centrale Montemartini, sotto il segno della provvisorietà e della necessità, dovuta al fatto che nel 1995 molti ambienti dei Musei Capitolini dovevano essere ristrutturati, conseguentemente parte dei Capitolini furono chiusi al pubblico, mentre le sculture pertinenti quegli ambienti furono “temporaneamente” esposte nella fu centrale Montemartini.

Quel “temporaneamente” salvò gli eccellenti allestitori dalla valanga di critiche che si sarebbe abbattuta su di loro, come sempre avviene quando viene proposta una soluzione inattesa e originale.
Passata la paura, quando nel 2005 si conclusero i lavori nei Musei Capitolini, il museo da temporaneo divenne permanente e gli ampi spazi disponibili hanno consentito di dar vita a quell’eccezionale allestimento che oggi vediamo.
Naturalmente i pezzi esposti non sono stati scelti, per così dire, a capocchia, ma seguono prevalentemente criteri basati sulla provenienza.

Ciò consente di verificare come ogni volta che a Roma, anche in tempi relativamente recenti, si scava per costruire qualcosa, saltano fuori i più incredibili reperti.