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SANTA MARIA DELLA VITTORIA

Santa Maria della Vittoria
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Santa Maria della Vittoria si chiama così per celebrare la vittoria del 1620 che la lega cattolica ottenne contro i protestanti della lega evangelica presso la Montagna Bianca, vicino a Praga.
La chiesa fu progettata dal grande Carlo Maderno (Capolago Canton Ticino, 1556 – Roma 1629), che ricordiamo è stato anche l’autore della facciata di San Pietro in Vaticano.

Seguendo il progetto del Maderno, Giovanni Battista Soria (Roma 1581 – 1651) realizzò una facciata che armonizza con quella della vicina Santa Susanna, pur essa del Maderno.

L’interno, a navata unica, è uno dei più straordinari esempi dell’arte barocca.

Nella seconda cappella a destra Domenichino (1581 – 1641), ha dipinto la pala d’altare con la Madonna, il Bambino e San Francesco; sulle pareti San Francesco in estasi e San Francesco riceve le stimmate.
Nel transetto destro il Sogno di San Giuseppe è opera del famoso Domenico Guidi (1625 – 1701).

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Domenichino, Pala d’altare Domenico Guidi, Sogno di San Giuseppe
Domenichino, Pala d’altare Domenico Guidi, Sogno di San Giuseppe

Il dipinto del catino absidale è di Luigi Serra (1846-1888); gli affreschi della cupola e della volta sono di Giovanni Domenico Cerrini detto il Cavalier Perugino (1609 – 1681).

Nel transetto sinistro vediamo uno dei massimi capolavori di Gian Lorenzo Bernini: Santa Teresa trafitta dall’amore di Dio.

Gian Lorenzo Bernini, Santa Teresa trafitta dall’amore di Dio Gian Lorenzo Bernini, Santa Teresa trafitta dall’amore di Dio
Gian Lorenzo Bernini, Santa Teresa trafitta dall’amore di Dio - clicca per ingrandire

La pala d’altare della terza cappella di sinistra è opera del Guercino (1591 – 1666); sulla parete laterale della cappella il ritratto del cardinale Gessi è di Guido Reni (1575 – 1642).

Bernini realizzò la cappella di Santa Teresa su incarico del cardinale Federico Cornaro, che voleva una splendida cappella per la propria famiglia. Una famiglia veneziana ricca e potente che ebbe 5 dogi e 6 cardinali.
Bernini iniziò i lavori nel 1647, quando morto Urbano VIII Barberini, suo grande protettore, il nuovo Papa Innocenzo X Pamphili, mostrava di non apprezzarlo particolarmente, tanto da togliergli l’incarico, commissionato dal precedente Papa, di costruire il palazzo di Propaganda Fide. 
Bernini si mise quindi al lavoro per dimostrare la propria genialità, realizzando un’opera che è considerata una delle sue migliori. La cappella esalta la teatralità dell’arte barocca enfatizzata dai palchetti, che affiancano la scena centrale, nei quali trovano posto i componenti della famiglia Cornaro.

Come detto la chiesa è dedicata alla battaglia della Montagna Bianca, combattuta presso Praga, tra cattolici e protestanti. Con la vittoria dei cattolici si esaurì la prima fase (fase Boema) della guerra dei trent’anni (1618 – 1648), che nata come conflitto interreligioso tra gli stati europei, finì per diventare una guerra di potere di tutti contro tutti a prescindere dagli aspetti religiosi, causando 12 milioni di morti.

Per certi aspetti la guerra dei trent’anni fa pensare agli odierni conflitti tra Sunniti e Sciiti e come allora paesi di diverse confessioni si allearono, così oggi vediamo gli sciiti iraniani alleati dei sunniti curdi e siriani, combattere contro i sunniti sostenuti dall’Arabia Saudita Sunnita-Wahhabita, dagli stati del Golfo e dalla Turchia, per tacere dell’equivoco ruolo dei paesi occidentali.

 

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