SUN AN’ SOUL - DREAM AN’ ROME
BASILICA DEI SANTI QUATTRO CORONATI |
Basilica dei Santi Quattro Coronati - clicca per ingrandire |
La Basilica dei Santi Quattro Coronati nonostante l’aspetto caotico è uno dei più suggestivi complessi di Roma.
Secondo la tradizione i Quattro Santi Coronati (la corona del martirio), erano degli scultori romani mesi a morte da Diocleziano attorno al 290 d. C. per essersi rifiutati di scolpire un idolo pagano. Il monastero sorge su una domus romana la cui aula absidata fu trasformata in chiesa tra il IV e il V secolo.
Nel IX secolo la chiesa fu fortificata e ricostruita sotto forma di una grandiosa basilica a tre navate, da Papa Leone IV che della chiesa era stato cardinale titolare. Ma nel 1084, quando i Normanni di Roberto il Guiscardo entrarono a Roma per liberare Papa Gregorio VII assediato dal capo del Sacro Romano Impero, Enrico IV, per tre giorni saccheggiarono Roma incendiando, tra le altre, la basilica dei Santi Quattro Coronati.
Papa Pasquale II, al quale si devono le ricostruzioni di tante chiese romane, agli inizi del XII secolo, ricostruì la chiesa, accorciando la navata centrale, e suddividendola in tre navate, mentre dalle precedenti navate laterali furono ricavati locali per il convento.
Disadorna è la facciata del complesso sul quale si alza il più antico campanile di Roma, che risale al IX secolo.
Il primo cortile corrisponde probabilmente al quadriportico che precedeva la grande basilica di Leone IV, da qui si passa nel secondo cortile, ricavato dall’inizio della navata centrale della chiesa di Leone IV.
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Il secondo cortile - clicca per ingrandire |
Nel portico che precede l’ingresso alla chiesa sopravvivono affreschi del ‘600 raffiguranti monache agostiniane che pregano i Santi Quattro.
Le tre navate della chiesa attuale
sono separate da colonne di granito con capitelli provenienti da edifici dell’antica Roma.
Il pavimento cosmatesco è del XII secolo.
L’abside è quello che nel IX secolo abbracciava la navata centrale, che fu divisa nel XII secolo in tre navate, gli spettacolari affreschi, del 1630, sono di Giovanni da San Giovanni.
Dalla navata sinistra si può accedere al suggestivo chiostro del XIII secolo.
Peraltro gli scavi conclusi nel 2006 hanno evidenziato consistenti preesistenze romane, tra l’altro sono stati rinvenuti numerosi gladi (spade).
Tornando nel secondo cortile
da qui si accede alla stanza del Calendario, dove si può chiedere alle monache il permesso per visitare
la memorabile cappella di San Silvestro, consacrata nel 1247. Lo splendido pavimento cosmatesco per la particolare tessitura è del tipo detto Opus Alexandrinum.
Il ciclo di affreschi rappresenta una serie di episodi culminanti con la donazione di Roma da parte di Costantino a Papa Silvestro I.
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La Donazione di Roma - clicca per ingrandire |
Nel 2000 si sono conclusi i lavori che hanno riportato alla luce l’importantissimo ciclo di affreschi dell’Aula Gotica, eseguito tra gli anni trenta e quaranta del Duecento,
in una fase leggermente successiva alla canonizzazione di San Domenico (1234),
raffigurato come esempio della Giusta Emulazione.
La spazialità, il naturalismo, la vivacità delle rappresentazioni costituiscono una inattesa sorpresa riguardo alla realtà pittorica romana della metà del duecento e qualcuno parla di una ipoteca romana sugli affreschi della basilica di Assisi.
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Affreschi dell’Aula Gotica, San Domenico - clicca per ingrandire |
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