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SAN CARLO ALLE IV FONTANE

La Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane ha questo nome perché ai quattro lati del crocevia prospiciente la chiesa troviamo altrettante fontane, ma per i romani, per le sue dimensioni, si chiama San Carlino.

A questo capolavoro Borromini dedicò 30 anni della sua vita, dal 1638 sino alla sua morte nel 1667.
La chiesa, commissionata dai Trinitari di Spagna, è dedicata a San Carlo Borromeo, forse questa fu la prima ragione del maniacale impegno di Borromini nel progettare, disegnare fino all’estremo dettaglio sia la chiesa che il chiostro. E’ nota infatti la sua devozione per San Carlo Borromeo, tanto che si dice che proprio per questo si fece chiamare Borromino, abbandonando il suo vero nome che era Francesco Castelli.
Al tempo di Borromini la chiesa cattolica era divisa in due partiti l’uno filo francese, l’altro filo spagnolo. Papa Urbano VIII Barberini (il Papa della condanna a Galileo), era filo francese, il suo successore, Innocenzo X, filo spagnolo.

Sappiamo quanto questo conflitto interno alla Chiesa abbia pesato in questioni epocali, come ad esempio il processo a Galileo, in questo caso, ci si perdoni la semplificazione i “francesi” si erano schierati contro Galileo, gli “spagnoli” a favore, al punto che il Grande Inquisitore, lo spagnolo Gasparo Borgia, rifiutò di firmare la condanna di Galileo e con lui altri due cardinali.
Il nostro Borromini era considerato uno “spagnolo”, appare dunque conseguente che i Trinitari di Spagna abbiano affidato a lui la costruzione della chiesa.
Quando si parla di Borromini è inevitabile evocare Bernini, cos’era Bernini filo francese o filo spagnolo?
Bernini era uomo di mondo e nella sua vita riuscì a veleggiare felicemente senza compromettersi nè con gli uni nè con gli altri. 

Tornando al nostro S. Carlino, confesso il mio stupore ogni volta che vado a rivedermi il chiostro, lo stupore è dettato dal fatto che per quanto chiesa e chiostro siano considerati tra le massime espressioni del Barocco, tuttavia pochissime persone si affacciano a guardare questo miracolo di architettura.

Come abbiamo detto ogni particolare della chiesa e del chiostro è stato ideato e disegnato da Borromini, fanno eccezione sopra il portale la statua di San Carlo Borromeo, che è di Ercole Antonio Raggi, la pala sull’altare maggiore di Pierre Mignard e in sagrestia l’adorazione di San Carlo Borromeo di Orazio Borgianni.

 

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