SANTA MARIA DELLA CONSOLAZIONE
Ai piedi della Rupe Tarpea fino al 1550 venivano giustiziati i condannati a morte.
Nel 1385 Giordanello degli Alberini, nobile romano condannato a morte, lasciò due fiorini d’oro perché fosse qui collocata una immagine della Madonna a consolazione dei condannati.
A Giordanello si deve dunque il nome della chiesa, che tra il 1585 ed il 1600 fu ricostruita nella parte inferiore da Martino Longhi il Vecchio e completata poi intorno al 1830 da Pasquale Belli.
Oggi la piazza antistante ha la funzione di parcheggio e la chiesa stessa ha un’aria piuttosto trascurata. Mai fidarsi delle apparenze!
Appena entrati nella cappella di destra troviamo il ciclo delle storie della Passione affrescate da Taddeo Zuccari nel 1556. Questi affreschi, forse per contrasto con l’ambiente raccolto e modesto, colpiscono per l’intensità e l’espressività dei volti.
Nella cappella a destra dell’altare fa bella mostra una icona della Madonna, ma ahimè è una copia perché l’originale del XIII secolo è stato rubato.
L’altare si deve a Martino Longhi, mentre l’affresco medievale di Santa Maria della Consolazione, più che restaurato è stato proprio ridipinto da Antoniazzo Romano, intorno al 1500.
La cupola è singolarmente ricca e in questo ambiente colpisce ancor di più.
A sinistra dell’altare molto suggestiva è una cappella con una piccola vetrata azzurra.
Nella prima cappella a sinistra dell’ingresso si può vedere un bel gruppo marmoreo di Raffaello di Montelupo, databile intorno al 1530.
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Facciata |
Statue sulla balaustra della Chiesa |
Avviso ai credenti |
Navata centrale |
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Cappella Mattei, Storie della Passione, Profeti e Sibille, affresco di Taddeo Zuccari |
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Cappella Mattei, Storie della Passione, Profeti e Sibille, affresco di Taddeo Zuccari |
Cupola |
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Cappella a sinistra dell’altare |
Icona |
Dedica a Papa Sisto V |
Organo |
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Gruppo marmoreo di Raffaello da Montelupo |
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