GIOVANNI LANFRANCO
Giovanni Lanfranco (Parma 1582 - Roma 1647), è una delle figure dominanti dell’età barocca. Si formò alla scuola dei Carracci (Agostino e Annibale fratelli, Ludovico cugino), che furono l’anello di congiunzione tra il classicismo e il barocco.
Morto Agostino Carracci, Lanfranco a vent’anni arriva a Roma, al seguito di Annibale. Quando nel 1610 anche Annibale Carracci muore torna a Parma, ma due anni dopo è di nuovo a Roma diventando il pittore preferito da Papa Paolo V Borghese.
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La cappella dei Santi Agostino e Guglielmo |
Inizia la stagione dei suoi capolavori: a Sant’Agostino la cappella dei Santi Agostino e Guglielmo
e più tardi la cappella di Sant’Agostino, nella quale dipinge le tele laterali, mentre la pala d’altare è del Guercino; a San Giovanni dei Fiorentini dipinge l’indimenticabile Cappella Sacchetti
e a Santa Maria della Concezione la splendida Natività.
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La Cappella Sacchetti -
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A Santa Lucia in Selci diede vita al “Martirio di Santa Lucia”,
che nobilita questa chiesa, poco nota quanto meritevole di essere visitata.
A Sant’Andrea della Valle affresca la cupola, che lo impegnò per oltre 2 anni dal 1625 al 1627, l’opera fu (è), così ammirata che il nuovo Papa, Urbano VIII, lo incaricò di dipingere per San Pietro il grande affresco “San Pietro cammina sulle acque”. Altro successo e con esso la nomina papale a “Cavaliere dell’Ordine di Cristo”.
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La cupola di Sant’Andrea della Valle |
Chiamato a Napoli dai gesuiti, tornò a Roma nel 1646 a tempo per dipingere a San Carlo ai Catinari l’Annunciazione
e il catino absidale.
L’anno dopo moriva.
Nella nostra Pinacoteca Capitolina abbiamo uno dei suoi capolavori “Erminia tra i Pastori”,
mentre nella Galleria Nazionale di Palazzo Barberini possiamo vedere “Venere suona l’Arpa”.
Quest’Arpa con l‘A maiuscola è conservata nel Museo degli Strumenti Musicali; di proprietà dei Barberini, era suonata da un gran virtuoso Marco Marazzuoli noto come Marco dell’Arpa.
Infine nella Galleria Corsini si fa ammirare il commovente dipinto che raffigura San Pietro che cura Sant’Agata.
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