Molte migliaia di monete di tutte le epoche, dall'antichità ai giorni nostri, sono state recuperate dal Tevere, ma molte ancora sono riportate in luce sia dalle campagne di recupero che dalle operazioni di ordinaria manutenzione che ancora sono compiute dal Genio Civile, in accordo con la Soprintendenza Archeologica di Roma e il Servizio Tecnico per l'Archelogia subacquea.
In una campagna di recupero condotta nel 1987 nei pressi dell'attuale piazza dell'Emporio, a sei metri dalla riva destra, sotto l'edificio del San Michele, sede del Ministero per i Beni e le attività culturali, sono state recuperate circa 6500 monete, affidate per lo studio alla Cattedra di Numismatica dell'Università di Roma Tor Vergata, che ne cura anche la pulitura e la catalogazione.
Le operazioni di pulitura e catalogazione, particolarmente laboriose a causa dello stato di conservazione del materiale, sono in corso da tempo, impegnando una piccola équipe di giovani studiosi. Per la lunga permanenza in acqua, le monete sono quasi sempre ricoperte da spesse incrostrazioni. E' necessario, quindi, un preventivo, paziente lavoro di pulitura manuale per poterle studiare.
Spesse patine, prodotto della corrosione oltre che di incrostazioni, ricoprono soprattutto le monete di bronzo.
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