MARCO AURELIO
Marco Aurelio |
Lucio Vero |
Durante la dinastia degli Antonini, da Traiano in poi, la successione avveniva per adozione, ma per Marco Aurelio si trattò di una tripla successione: infatti Adriano adottò Antonino Pio a patto che questi adottasse Marco Aurelio (Marco Annio Vero) ed il fratello Lucio Vero. |
Marco Aurelio è passato alla storia come un imperatore saggio ed energico: le sue memorie, espressione della educazione allo stoicismo, sono spesso definite “il Vangelo laico”.
Ma la storia non concede sconti, Marco Aurelio dovette spendere gran parte della sua vita in guerra.
L’impero era sottoposto ad una duplice pressione a Sud Est da parte dei Parti, a Nord Est da parte di popolazioni germaniche e sarmatiche (Russe), nomadi o seminomadi.
Marco Aurelio affidò al fratello Lucio Vero il comando delle legioni schierate contro l’impero della Partia, che dopo un periodo di debolezza, dovuto a dissidi interni, aveva ripreso vigore ed insidiava le province orientali di Roma.
I Parti potevano mettere in campo un esercito numeroso, basato soprattutto su carri falcati, su arcieri e frombolieri, ma per tradizione, per mancanza di esercizio e disciplina, non disponevano e non avevano mai disposto di una valida fanteria.
I Parti erano dunque pericolosi nelle battaglie in campo aperto, che potevano svolgersi nelle grandi pianure del loro territorio. Battaglie tanto cruente quanto brevi. Non erano in grado di reggere ad una guerra di logoramento; seguendo questa tattica i Romani ebbero ragione delle loro velleità.
Ben diversa era invece la situazione nella frontiera Nord Orientale, dove si manifestavano quei fenomeni migratori che tre secoli dopo avrebbero travolto l’impero Romano.
Le orde barbariche si affacciarono ai confini dell’impero nel 167, quando cominciò la guerra che durò praticamente senza interruzione fino al 190, durante l'impero di Commodo, figlio di Marco Aurelio. I rilievi sull’attico dell’arco ricordano la guerra contro i Quadi ed i Marcomanni, ma le popolazioni coinvolte furono molte altre, tra le quali anche i Longobardi.
Si trattava di popolazioni molto diverse tra di loro, che spinte dai nomadi dell’est entrarono numerosissime nei confini dell’impero. La ragione prima di questo biblico fenomeno migratorio era dovuta al fatto che i nomadi cresciuti di numero, avendo esaurito i pascoli cercavano per le proprie mandrie nuovi territori, mettendo in moto una specie di onda sismica, che finiva per abbattersi contro l’impero Romano.
Marco Aurelio sconfisse definitivamente i Quadi ed i Marcomanni nel 179.
Morì improvvisamente nel 180 a 59 anni, quando presidiava i confini dell’Impero, preparando una guerra di espansione verso est.
Commodo |
Gli successe il diciannovenne Commodo (180 – 191), un imperatore verso il quale le antiche fonti storiche sono state molto critiche; tuttavia la storiografia moderna tende a rivalutarlo, almeno sotto il profilo militare.
Infatti Commodo ripresa la guerra costrinse al ripiegamento le popolazioni dell’est. |
La strategia militare dell’impero romano era quella di sostenere o di creare degli stati alleati lungo la linea di confine dell’Impero, con il compito di mantenere l’ordine ai propri confini e all’occorrenza di dare tempo alle legioni Romane di portare soccorso. Nel Nord Est, al tempo di Marco Aurelio, l’avamposto romano era a Carnuntum (all’incirca 100 km ad est di Vienna), dove ancora oggi si vedono delle imponenti rovine (il foro, il teatro, un grande arco trionfale e tanto altro ancora), lasciate dal presidio romano.
Marco Aurelio aveva sposato Faustina Minore, figlia di Faustina Maggiore, moglie di Antonino Pio.
Faustina diede a Marco 13 figli, ma tra i maschi il solo Commodo sopravvisse al padre.
I rilevi di Marco Aurelio rappresentano episodi della guerra conto i Quadi ed i Marcomanni e sono tra le migliori espressioni dell’arte del II secolo.
Di grande interesse sono le rappresentazioni stilizzate del tempio della Fortuna Redux, della porta Trionfale e della basilica Ulpia.
I rilevi di Marco Aurelio rappresentano episodi della guerra conto i Quadi ed i Marcomanni e sono tra le migliori espressioni dell’arte del II secolo.
Di grande interesse sono le rappresentazioni stilizzate del tempio della Fortuna Redux, della porta Trionfale e della basilica Ulpia.
FACCIATA NORD
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Pannelli 11 e
12
secondo lo schema |
11, Adventus, (arrivo dell’imperatore a Roma), a sinistra il tempio della fortuna Redux, a destra la porta Trionfale |
12, Profectio (partenza dell’imperatore da Roma), sul fondo ancora la porta Trionfale |
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Pannelli 13 e 14
secondo lo schema |
13, Congiarium (distribuzione di denaro al popolo), sul fondo la basilica Ulpia |
14, resa di un capo barbaro |
FACCIATA SUD
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Pannelli 11 e
12
secondo lo schema |
11, presentazione di un capo barbaro all’imperatore |
12, prigionieri vengono condotti all’imperatore |
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Pannelli 13 e
14
secondo lo schema |
13, Adlocutio (discorso ai soldati) |
14, scena di sacrificio al campo |
Questi rilievi ricordano quelli esposti nei musei capitolini:
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Distribuzione di alimenti ai bambini |
Sottomissione dei Germani |
Sacrificio a Giove Capitolino |
Trionfo |
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