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SUN AN’ SOUL - DREAM AN’ ROME

EROTICA ROMANA - IL MUSEO NAZIONALE ROMANO

Museo Nazionale Romano
Museo Nazionale Romano - clicca per ingrandire

Il Museo Nazionale Romano, assieme ai Musei Vaticani ed ai Capitolini rappresenta il vertice mondiale dell’arte greco-romana.
Considerata la ricchezza e la eccezionalità delle opere esposte, abbiamo pensato di proporvi una visita tematica a partire dall’erotica greco-romana.
L’interpretazione dell’Eros che vi mostriamo ha carattere allusivo, insinuante e in qualche momento ironico, a voi giudicare la nostra selezione.

Non potevamo partire se non con Venere, la Venere Pudica ispirata alla Venere Cnidia di Prassitele del IV secolo a. C.
Non altrettanto pudica è la Venere accovacciata della quale abbiamo due esemplari, nel secondo dei quali la mano galeotta di un amorino scende in zona critica.

Erotica Romana - Venere accovacciata Erotica Romana - Venere accovacciata
Venere accovacciata (1) - clicca per ingrandire Venere accovacciata (2) - clicca per ingrandire

Passiamo ora a Melpomene musa della tragedia ispirata al ciclo delle nove muse di Philiskos di Rodi. Straordinario il disegno della bocca e la dolcezza dello sguardo.

Ed eccoci davanti alle morbide forme dell’Ermafrodito Dormiente; ma girandogli attorno, sorpresa!

Erotica Romana - Ermafrodito Dormiente
Ermafrodito Dormiente - clicca per ingrandire

E finalmente vediamo il padron di casa, Eros in persona.
Questa scultura nella sua sintesi tra bellezza, dolcezza e seduzione rappresenta in modo compiuto l’ideale erotico del mondo greco-romano, a cui fa seguito l’indimenticabile Dioniso.

Alla nostra collezione non poteva mancare Apollo.
E che dire di Hylas, l’eroe greco per la sua bellezza conteso dalla ninfe?

Ma che succedeva nelle stanze private dei potenti?
Entriamo nella stanza da letto di Marco Vipsanio Agrippa, genero di Augusto, in cerca di ispirazioni.

Erotica Romana - Venere accovacciata Erotica Romana - Venere accovacciata
Stanza da letto di Marco Vipsanio Agrippa - clicca per ingrandire

Nella mitologia greca Eros è figlio di Venere, non poteva dunque essere che il dio dell’amore, concetto che nel corso dei secoli assunse diversi significati a partire da quello originario di irrefrenabile attrazione. Nel mondo romano Eros diventa Cupido e non è oggetto di particolare venerazione se non in quanto figlio di Venere.

Il culto di Apollo è antichissimo, venerato da vari popoli del mediterraneo sotto diversi nomi, presso i greci divenne il dio del sole e delle arti e per estensione fu considerato il simbolo della bellezza, una divinità simile a nome Aplu era venerata presso gli etruschi, mentre i romani, senza tanta fatica lo importarono dalla Grecia così com’era. Da notare comunque che a Roma gli furono dedicati molti templi, come quello sul Palatino, e vicino al teatro di Marcello il tempio di Apollo Sosiano. Nella seconda guerra punica o guerra annibalica furono istituiti i Ludi Apollinares.
Augusto, autoproclamatosi suo protetto, nella sua qualità di pontefice Massimo fece costruire il tempio di Apollo sul Palatino, dove erano custoditi gli oracoli delle Sibille.
Nella mitologia greco-romana Apollo era la guida delle Muse che rappresentavano allo stesso tempo l’arte e la verità. In Grecia il monte Parnaso era consacrato ad Apollo ed alle nove muse. Al Parnaso Raffaello dedicò un suo memorabile affresco nella Stanza della Segnatura del Palazzo Apostolico.

Il Dioniso romano è il risultato di un processo di sincretismo tra il Dioniso greco, il Bacco Romano, il Fufluns etrusco e il Liber Pater italico, tante diverse influenze fanno sì che gli attributi di Dioniso siano diversi e contrastanti. Nel mondo romano sembra prevalere il culto della vite. Bacco-Dioniso acquista quindi i caratteri di un dio incline all’abbandono ed alla gioia.

 

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