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SAN GIOVANNI DEI FIORENTINI

San Giovanni dei Fiorentini - cappella Altagracia
San Giovanni dei Fiorentini, cappella Altagracia - clicca per ingrandire

La costruzione di San Giovanni dei Fiorentini, chiesa nazionale dei Fiorentini, fu affidata nel 1519 a Jacopo Sansovino, ma Jacopo affondò nelle fondamenta, perché l’area sulla quale doveva sorgere la chiesa, nella parte prossima al Tevere era sabbiosa e Jacopo non riuscì a gettare le fondamenta.

A risolvere il problema fu chiamato allora Antonio da Sangallo il Giovane (1484 – 1546), che da buon costruttore ne venne a capo e disegnò l’interno, peraltro edificato con modifiche da Giacomo della Porta (1533 – 1602) e ultimato da Carlo Maderno (1559 – 1629).
La cupola, poco amata dai romani, chiamata “il confetto” e da qualche maligno “la supposta”, si deve a Carlo Maderno, che terminò i lavori attorno al 1620.
La facciata, ultimata nel 1746, è uno dei migliori lavori di Alessandro Galilei (1691 – 1736), discendente di Galileo Galilei.

L’interno, a tre navate con 5 cappelle per lato, si è salvato dai decoratori sette – ottocenteschi e conserva con le sue bianche pareti quella purezza che ne esalta le forme.
Nella navata destra la cappella Firenzuola sulle pareti laterali mostra due affreschi attribuiti a Orazio Gentileschi (1563 – 1639), fraterno amico di Caravaggio. Architettura di Giacomo della Porta.

Affreschi attribuiti a Orazio Gentileschi
Affreschi attribuiti a Orazio Gentileschi - clicca per ingrandire

A Ferdinando Fuga (1699 – 1781) si deve l’architettura della quinta cappella dedicata a San Filippo Neri. Sui pilastri di fronte alla cappella vediamo il busto di Papa Clemente XII Corsini, del 1750, opera di Filippo Della Valle.
Prima del transetto destro il monumento funebre di Francesca Calderini è stato scolpito dal grande Ercole Antonio Raggi nel 1655.

Nella testata del transetto destro, l’architettura della cappella è di Carlo Maderno, mentre il Martirio dei Santi Cosma e Damiano è uno dei capolavori di Salvator Rosa (1615 – 1673), che orgoglioso del lavoro fatto ebbe a dire: “Venga Michelangelo e disegni meglio quel nudo, che vi ho fatto io, se lo saprà fare”.
Alle pareti il busto di Ottavio Corsini si deve al famoso Alessandro Algardi (1598 – 1654), e al non meno famoso Ercole Ferrata (1610 – 1686) quello di Ottaviano Acciaioli.
L’architettura della cappella Altagracia, si deve a Carlo Maderno, all’interno uno stupendo affresco, attribuito a Lippi padre, ovvero Filippo Lippi (1406 – 1469), o al figlio Filippino (1457 – 1504).
La cappella Falconieri dedicata a San Giovanni Battista è stata disegnata dal grandissimo Borromini (1599 – 1607).
Il Battesimo di Gesù è uno dei capolavori di Ercole Antonio Raggi (1624 – 1686).

Il Battesimo di Gesù Il Battesimo di Gesù
Il Battesimo di Gesù - clicca per ingrandire

Nel pavimento della navata centrale, tra la cappella Falconieri e la cappella Sacchetti, l’una accanto all’altra vediamo la tomba di Carlo Maderno e quella di suo nipote Francesco Borromini.
Borromini morì suicida, ma si dice che prima di morire, dopo un agonia di tre giorni, si sia confessato, per questo motivo il suo corpo è sepolto in terra consacrata.

Alzando gli occhi si può ammirare la purissima decorazione della cupola.

San Giovanni dei Fiorentini
San Giovanni dei Fiorentini, la cupola - clicca per ingrandire

A sinistra dell’altare maggiore si apre la cappella della famosa famiglia Sacchetti, architettura di Carlo Maderno; al centro della cappella il Crocifisso bronzeo, su fondo in marmo nero africano lucidato a specchio, è stato realizzato da Paolo Sanquirico (1565 – 1630), su disegno di Prospero Antichi attivo a Roma dal 1578 al 1591.
Di Giovanni Lanfranco (1581 – 1647), sul lato sinistro la Salita al Monte Calvario, dove vediamo una commovente Madonna e a destra, sempre di Lanfranco, l’Orazione nell’Orto, con un Cristo indimenticabile.
Nella quarta cappella della navata sinistra, dedicata a Sant’Antonio abate, bellissimi i putti, architettura di Giacomo Della Porta, che ha disegnato tutte le cappelle della navata sinistra.

San Giovanni dei Fiorentini
I putti della cappella di S. Antonio Abate - clicca per ingrandire

Da rimarcare che all’interno della chiesa hanno lavorato quali architetti: Giacomo Della Porta, Carlo Maderno, Francesco Borromini e Ferdinando Fuga, insomma la crème de la crème, il meglio del meglio.
Usciti dalla chiesa girando a sinistra, su via degli Acciaioli, si trova l’ingresso del museo San Giovanni dei Fiorentini. Eccellente l’apparto scultoreo: Michelangelo, Benvenuto Cellini, Bernini, Raggi; interessantissimi gli arredi.

 

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