ESTERNO
Agostino Chigi affidò a Baldassarre Peruzzi la progettazione della sua villa.
Baldassarre disegnò una inconsueta pianta a ferro di cavallo, le cui ali si protendono sul giardino, il meraviglioso giardino del quale possiamo avere solo una lontana idea.
Tra le due ali del ferro di cavallo Peruzzi disegnò la loggia di Psiche a cinque archi aperta sul giardino, da questa loggia gli ospiti di Agostino si godevano gli spettacoli che appunto nel giardino si svolgevano.
Oggi per salvaguardare gli affreschi la loggia è protetta da grandi vetrate.
Se gli ospiti erano stanchi di Psiche, potevano andare nella loggia di Galatea e godersi il Tevere verso il quale digradavano i giardini e magari spostarsi nel padiglione nel quale consumare un favoloso banchetto.
Un attichetto di servizio, sul lato est della villa, costituisce il secondo piano.
Sotto il cornicione vediamo un fregio alternato con le finestre delle stanze di servizio.
L’esterno era dipinto, ma la crudeltà del tempo ha quasi cancellato ogni traccia, ciò che sopravvive è illeggibile.
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