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IL TRIONFO DEL RINASCIMENTO

A partire dalla metà del 1400 i Papi avevano portato a Roma i maggiori artisti del tempo; Sisto IV, nel 1483, mise all’opera nella cappella Sistina: il Perugino, Sandro Botticelli, Cosimo Rosselli, Domenico Ghirlandaio, il Pinturicchio, Piero di Cosimo, Luca Signorelli.

Pochi anni prima Papa Niccolò V aveva fatto affrescare dal Beato Angelico e da Benozzo Gozzoli la Cappella Niccolina, mentre Papa Alessandro VI Borgia, tra il 1492 e il 1494 faceva dipingere i suoi appartamenti dal Pinturicchio.

Fu il nipote di Sisto IV, Giulio II, a chiamare Michelangelo a Roma per affrescare la volta della Cappella Sistina tra il 1508 e il 1512 e poco dopo Raffaello che tra il 1509 e il 1520 affrescò “le Stanze”.

Intanto Roma rifioriva, si riscopriva l’antichità classica, non per niente Raffaello fu incaricato della “custodia e registrazione dei marmi antichi”.

Una incredibile quantità di sculture tornava alla luce e se non fu proprio riportata alla luce, tuttavia si riscoprì anche la Domus Aurea.

In questo clima e con questo entusiasmo Agostino Chigi riunì Baldassarre Peruzzi (1481 – 1536), poco più che ventenne e Raffaello (1483 – 1520) e Sebastiano del Piombo (1485 – 1547) e il Sodoma (1477 – 1549).

La fiorente giovinezza di questi artisti vive nella freschezza e gioiosità della Villa.

Il luogo scelto da Agostino Chigi doveva essere particolarmente favorevole, visto che la Villa fu costruita sui resti di una Domus romana, che si presume appartenesse a Marco Vipsanio Agrippa, il genero di Augusto.

Della Domus, oltre alle strutture, sono stati ritrovati una parte degli affreschi, che distaccati, oggi si trovano presso il Museo Nazionale Archeologico Romano.

Questa parte di Trastevere fino al 1800 era ricca di vegetazione; qui Settimio Geta figlio di Settimio Severo, aveva i suoi Horti, qui il cardinale Neri Corsini edificò il Palazzo di famiglia con un immenso giardino, che da Via della Lungara saliva sino al culmine del Gianicolo e che oggi è in parte occupato dall'Orto Botanico.

 

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