logo del sito Romainteractive
Sei in: Home > Medioevo > I Mosaici di Roma Cristiana > San Clemente

SAN CLEMENTE

Nella basilica superiore di San Clemente vediamo uno dei più eccelsi mosaici romani, creato a cavallo tra il XII ed il XIII secolo da un gruppo di artisti di scuola romana.

La grande composizione si ispira al vangelo di Giovanni:
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».


E proprio la vite riempie l’abside e nella vite si svolge la vita rappresentata nella sua quotidianità.

Al centro del mosaico la Croce che fa crescere la vite, ai lati del Redentore la Madonna e San Giovanni.
Tra i tralci i pavoni simbolo della risurrezione e dell’immortalità dell’anima, mentre i cervi che si abbeverano ricordano il salmo “Come la cerva anela ai corsi d’acqua così l’anima mia anela a te, o Dio”.

Ai piedi della Croce appaiono i quattro dottori della Chiesa, da destra a sinistra: Ambrogio, Gregorio, Girolamo e Agostino, tra loro i benefattori dell’opera.
Sopra la Croce la mano dell’Eterno Padre porge al Figlio una corona.

Nella fascia inferiore del mosaico i dodici apostoli, raffigurati come agnelli, escono da due città Betlemme a sinistra e Gerusalemme a destra.

Al centro dell’arco absidale si vede Gesù con il libro aperto, ai suoi lati i simboli dei quattro evangelisti: il toro di Luca, l’aquila di Giovanni, l’uomo di Matteo e il leone di Marco.

Al di sotto a sinistra San Paolo con San Lorenzo, con ai piedi la graticola che ricorda il suo martirio, ancora più in basso il profeta Isaia; a destra San Pietro con San Clemente che ha in mano un’ancora in memoria del martirio, quando fu gettato nel Mar Nero legato ad un’ancora.

In basso il profeta Geremia.

back

Vai al sito dell'Università di Roma Tor Vergata