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PINTURICCHIO

Quando Papa Sisto IV della Rovere, nel 1481, diede inizio alla decorazione della Cappella Sistina, Lorenzo il Magnifico “prestò” al Papa i migliori pittori fiorentini: Sandro Botticelli, Domenico Ghirlandaio, Cosimo Roselli, Luca Signorelli, che si trasferirono  Roma con il loro aiuti, unendosi a Pietro Perugino che li aspettava con il suo migliore aiuto: il Pinturicchio.

Completati gli affreschi attorno al 1483, i grandi artisti tornarono a casa propria, eccetto il Pinturicchio, che per così dire restò padrone di Roma e dopo aver affrescato la Cappella Bufalini a Santa Maria in Aracoeli, fu incaricato, ancora da Sisto IV, di occuparsi di Santa Maria del Popolo.

Qui Pinturicchio si trasferì con la sua bottega per affrescare la Cappella del Presepio, la Cappella Basso della Rovere, la Cappella Costa e la volta della Cappella del Coro, che oggi, a causa dell’ingombrante altare barocco, si può vedere con estrema difficoltà.

Santa Maria del Popolo

La datazione delle varie opere è incerta, ma considerato che i lavori nella Sistina terminarono nel 1483, si pensa che gli affreschi a Santa Maria del Popolo siano stati dipinti tra il 1484 e il 1490.

Il successo romano di Pinturicchio fu dunque dovuto a Papa Sisto IV Della Rovere, ma è singolare che la più importante delle sue opere e cioè la decorazione degli appartamenti di Alessandro VI Borgia, gli sia stata commissionata, a partire dal 1492, da un Papa fieramente avversato dai Della Rovere.

Altre opere di Pinturicchio si possono vedere nelle chiese di Sant’Agostino, di Sant’Onofrio e nella Pinacoteca Vaticana.

 

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