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PER SAPERNE DI PIÙ: ANTONIO DA SANGALLO

I Sangallo rappresentarono per molti anni una presenza importante nella corte papale, prima con gli zii Giuliano e Antonio il Vecchio, poi con il cugino Bastiano, scenografo e architetto, detto Aristotele, perché nella scuola d’Atene Raffaello lo ritrasse nelle vesti di Aristotele.

I Sangallo e Antonio il Giovane in particolare furono amici di Raffello, un motivo in più per essere odiati da Michelangelo.

Antonio da Sangallo fu anche un famoso architetto militare, teorico delle fortezze “alla moderna”, che prevedevano la costruzione di bastioni in grado di ospitare cannoni e resistere alle cannonate nemiche. Il romano Bastione di Sangallo si può ammirare inserito nelle Mura Aureliane ai confini del Rione San Saba.

Il Bastione di Sangallo

Antonio ha anche costruito, ma non ultimato, la Porta Santo Spirito, portata a termine dal nemico Michelangelo, che fu accusato di averla volontariamente deturpata, per vendicarsi delle critiche che gli erano piovute addosso per la sua Porta Pia.

L’Antica Zecca, iniziata da Bramante, per volontà di Papa Leone X fu completata da Sangallo, che disegnò la facciata. Nella storia dell’architettura questa facciata è ricordata perché con il  suo movimento concavo anticipa i modi dei Borromini e più in generale le tendenze dell’epoca barocca.

San Giovanni dei Fiorentini avrebbe dovuto essere costruita da Jacopo Sansovino, che affondò nelle fondamenta, perché l’area sulla quale fu innalzata la chiesa, nella parte prospiciente al Tevere era sabbiosa e Jacopo non riuscì a gettare le fondamenta. A risolvere il problema fu chiamato Sangallo, che da buon costruttore ne venne a capo e disegnò l’interno, peraltro costruito, con modifiche, da Giacomo della Porta e ultimato da Carlo Maderno. Fortunatamente questa architettura d’interno si è salvata dai decoratori sette – ottocenteschi e conserva con le sue bianche pareti quella sobrietà che ne esalta le forme.

Antonio lavorò per oltre trent’anni per casa Farnese, costruendo per la famiglia diversi palazzi in provincia di Roma, a Caprarola, Gradoli e Castro, ma ovviamente la sua opera più famosa è il romano Palazzo Farnese, nel quale un recente restauro ha messo in evidenza, che nella parte sinistra della facciata, per motivi decorativi furono impiegati mattoni di diverso colore, tendenti al rosso i cosiddetti ferraioli, o più chiari.

Il progetto fu poi abbandonato e nella parte destra non c’è più traccia di motivi decorativi. La “scialbatura” (intonaco fatto di polvere di travertino), coprì tutto.

Antonio da Sangallo dal 1536 fu architetto di tutte le fabbriche pontificie.

 

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