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IL CARRO DELL’AURORA E PROCRI

Procri sposò il bellissimo Cefalo, bello tanto che la dea dell’Aurora se ne innamorò e lo tentò in ogni modo, ma Cefalo restò fedele alla moglie, allora l’Aurora insinuò nel poveretto il dubbio che Procri non gli fosse fedele.

Per mettere alla prova la fedeltà della moglie Cefalo, resosi irriconoscibile, offrì a Procri grandi ricchezze per una notte d’amore.

All’inizio Procri resistette, poi…

Cefalo allora si fece riconoscere, piena di vergogna Procri fuggì e recatasi a Creta divenne l’amante di Minosse.
Costui regalò a Procri una lancia magica che non falliva mai il bersaglio, che aveva a sua volta ricevuto in dono da Artemide.

La vicenda continua con la riconciliazione di Procri e Cefalo, sugellata dal dono della lancia magica che quindi finì nelle mani di Cefalo.

Artemide non gradì che i suoi doni passassero di mano in mano con tale disinvoltura e fece cadere Procri e Cefalo in un tranello. Infatti durante una battuta di caccia Procri si nascose in un cespuglio per osservare il marito, che attirato dal rumore, pensando che nel cespuglio si celasse una belva, scagliò la lancia e uccise Procri.

 

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