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SACCO DI ROMA

Il Sacco di Roma fu una terribile vicenda, figlia del conflitto, per il dominio sull’Europa, tra Carlo V d’Asburgo, Capo del Sacro Romano Impero e Francesco I di Valois, re di Francia.

Le truppe di Carlo V forti di circa 40 mila uomini, tra i quali 14 mila Lanzichenecchi, penetrarono in Roma con grandi perdite. Quando sembrava che anche Papa Clemente VII de' Medici dovesse cadere prigioniero, i 148 uomini della guardia svizzera si immolarono per consentire al Papa di lasciare San Pietro e riparare entro Castel Sant’Angelo.

Roma fu abbandonata al saccheggio, ogni cosa e persona fu profanata, il principe d’Orange capo delle truppe imperiali dopo 3 giorni ordinò che cessasse il saccheggio, ma i Lanzichenecchi non si fermarono finchè non restò qualcosa da rubare.

Intanto Clemente VII si ritirò ad Orvieto.

L’offesa portata alla chiesa cattolica indusse Carlo V, che già aveva grandi problemi con i luterani, a mandare una ambasceria dal Papa per tentare la riconciliazione, che avvenne nel 1529 sugellata dalla Pace di Barcellona.

 

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