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CAPPELLA CHIGI

La Cappella Chigi fu concessa da Papa Giulio II ad Agostino Chigi, che non solo era considerato uno degli uomini più ricchi del suo tempo, ma fu anche un grande mecenate.
Agostino dunque commissionò nientemeno che a Raffaello (1483 -1520), il progetto della cappella e per stimolarne la creatività affidò a Sebastiano del Piombo (1485 – 1547), legato a Michelangelo e quindi rivale di Raffaello, la realizzazione della pala d’altare.

Nel disegnare la cappella Raffaello si ispirò a Bramante (1444 – 1514), con il quale collaborava nel progetto per il rifacimento di San Pietro. Raffaello fece scolpire da Lorenzetto (1490 – 1541), uno dei suoi aiuti, le statue di Giona e di Elia, quest’ultima ultimata da Raffaello da Montelupo (1505 – 1566); da osservare che la testa di Giona è una copia del cosiddetto Antinoo Farnese.

Sempre Raffaello disegnò il mosaico della volta della cupola realizzato più tardi da Francesco Salviati (1510 – 1563), che dipinse anche le lunette e completò la pala d’altare che Sebastiano del Piombo non aveva ultimato.

Nel seicento Papa Alessandro VII Chigi pronipote di Agostino chiamò Bernini perché realizzasse le statue di Daniele e Abacuc e completasse i monumenti funebri di Agostino e Sigismondo Chigi iniziati da Lorenzetto e Raffaello da Montelupo.

Monumento funebre di Agostino Chigi - clicca per ingrandire

   

Monumento funebre di Sigismondo Chigi - clicca per ingrandire

 

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