RAFFAELLO E AGOSTINO CHIGI
Racconta Giorgio Vasari (1511 - 1574) nelle “Vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori italiani”, che Agostino Chigi:
“Mercante sanese ricchissimo e grande, il quale oltra a la mercatura teneva conto di tutte le persone virtuose e massime de gli architetti, pittori e scultori, aveva preso grandissima amicizia con Rafaello”.
In nome di questa amicizia chiese a Raffaello di lasciare il suo segno nella Villa che Baldassarre Peruzzi gli aveva costruito in via della Lungara, quella che oggi chiamiamo Villa della Farnesina, dove Raffaello dapprima dipinse il Trionfo di Galatea (1511) e successivamente la Loggia di Amore e Psiche (1517).
Ma il preveggente Agostino, che aveva acquisito per la famiglia Chigi due Cappelle, una in Santa Maria del Popolo, l’altra a Santa Maria della Pace, ovviamente chiese a Raffaello di progettare la prima (1513) e di affrescare la seconda (1514).
Per inciso gli affreschi di Santa Maria della Pace, assieme al Profeta Isaia (1512) in Sant’Agostino, sono gli unici due dipinti di Raffaelo che possiamo vedere nelle chiese romane.
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